Il 17 giugno si è svolto on line l’evento conclusivo del progetto promosso da Fondazione per la la scuola in collaborazione con le scuole IC Leonardo da Vinci, Anna Frank, IC Frassati, IC Regio Parco, IC Torino II.

Di seguito:

Video realizzato da Maria Cecilia Pena per la Fondazione per la Scuola, registrazione della videoconferenza del 17 giugno al link:

Video delle ragazze e dei ragazzi durante le lezioni di chitarra al link:

Articolo dell’insegnante R. Puglisi

“Musica per la terra: Progetto Scuole in Rete”

Recentemente ho fatto fuori le cuffie con cui abitualmente ascolto musica, in pratica non si sente più dalla parte sinistra, il che  in incisioni a più piste determina che io mi perda tutta una serie di arrangiamenti e di fatto senta solo la voce del cantante, più una parte musicale molto scarna. Per me è una mezza tragedia insomma. Ieri mi è capitato di ascoltare Space Oddity di David Bowie e lì si è verificato un evento meraviglioso e persino commovente: ho sentito la voce di Bowie, così com’era, non coperta da effetti sonori, ma limpida, a volte incrinata, sporca a tratti, ma diretta, sincera e toccante. Mi è capitato allora di pensare a quest’ultimo anno, alla scuola e a tutto quello che le è stato tolto; ho ripensato ai mille colloqui avuti con genitori e ragazzi che mi raccontavano di come la pandemia avesse portato loro via qualcosa: il basket, il corso di teatro, la piscina, gli scout, i corsi di musica. Mi sono chiesta se, come per le mie cuffie, in questo clima di privazione generalizzato, poi non fosse rimasta una voce più cristallina e diretta, una maniera più luminosa ed entusiasmante di godersi quello che rimaneva, un modo per far emergere una bellezza potente ed entusiasta.

Prendo in mano una lettera che una nostra studentessa, Iris Kalthi, ha scritto per raccontare la sua esperienza con il progetto “Musica per la Terra” …

che ha impegnato lei e i suoi compagni per un’ora alla settimana (in orario curricolare), per circa 5 mesi , per un totale di 20 ore; le sue parole mi arrivano dirette come quelle di Bowie, libere dalla fatica di quest’anno scolastico difficile: ringrazia l’insegnante Dores Causetti per quella occasione di confronto e per averle dato la possibilità di dire che la sua è stata “una delle classi più fortunate della scuola perché nonostante la pandemia siamo riusciti a fare il corso di chitarra […] per noi ragazzi è molto importante suonare e suonare bene, perché quando suoniamo smettiamo di pensare alle cose tristi”. Trovo che non ci sia un modo migliore per descrivere la spinta vitale che ti può dare un progetto del genere, quando tutto attorno a te è stato spento nell’attesa di tempi migliori.

Il progetto in questione è “Musica per la Terra” promosso dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia San Paolo, che ha coinvolto quattro istituti comprensivi e che nella nostra scuola si è concretizzato in un percorso formativo per i docenti tenuto da esperti esterni di pedagogia musicale, ma soprattutto nella realizzazione di un corso di chitarra classica diretto dal prof. Christian Tremus e coordinato dalla prof.ssa Dores Causetti e che ha coinvolto i “fortunati” studenti della classe 1° H del plesso Giacosa.

Il fine di questo progetto non è solo quello di offrire ai ragazzi una formazione musicale, ma anche di creare numerose orchestre scolastiche (sul modello didattico e metodologico del sistema orchestrale infantile venezuelano de “El Sistema”) e dare loro un’occasione di espressione personale, di cura verso se stessi,  di essere attori in una fucina di creatività che può fare da strada per rafforzare le capacità relazionali e prevenire il contrasto di diseguaglianze culturali e sociali. La musica si fa così terreno comune per favorire uno scambio di energie, incontro tra culture ed esperienze diverse, in un contesto fertile come quello della scuola.

Il progetto avrebbe dovuto concludersi con un concerto, che per ragioni sanitarie non è stato possibile fare, ma il 17 giugno si è tenuto comunque un evento on line, nel quale sono intervenute la prof.ssa Dores Causetti, la nostra studentessa Iris Kahlti (del cui discorso prima vi ho riportato un breve estratto) e  anche la nostra dirigente Mira Carello.

La Fondazione per la Scuola ha inoltre scelto per la locandina dell’evento, tra i molti pervenuti, il disegno realizzato da un gruppo di ragazzi della 1I, sotto la guida della prof.ssa Emma Tomaselli; loro sono Matteo Binzari, Elisa Brambilla, Alice Cotovan, Erika Curci, Ilyass Et Tala, Nada Hegazy, Desyrè Praino e Islem Slaimi. Vi consiglio di prendervi un po’ di tempo e guardare i video delle prove in allegato e il link dell’evento (la parte che riguarda la nostra scuola è dal minuto 1:22:00 circa), guardare le facce concentrate ed emozionate dei nostri ragazzi. Nonostante io sia dentro la scuola ogni giorno, mi hanno dato la dimensione del fatto che la Giacosa ancora una volta ha saputo essere luogo di incontro, di scoperta, ma soprattutto di inclusività. 

Come dicevo più su, ha saputo creare le condizioni perché una “voce”, seppur privata di tante cose, potesse emergere in maniera potente, entusiasta, cristallina.

 Roberta Puglisi