Snadir Info-Point n. 338

Le Nuove Indicazioni Nazionali? La proposta della Bibbia è uno specchio per le allodole!

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha reso noto l’avvio dell’iter formale di adozione delle Nuove Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, destinate a sostituire a partire dall’anno scolastico 2026/2027, quelle in vigore dal novembre 2012.
Tra le grandi narrazioni che costituiscono le radici della cultura occidentale, vengono citate la Bibbia, l’Iliade, l’Odissea e l’Eneide.

Orazio Ruscica, segretario nazionale dello Snadir, ha dichiarato: “L’approfondimento della Bibbia nelle nuove Indicazioni è semplicemente di facciata e lascia irrisolti i nodi cruciali della formazione. Già a una prima analisi emergono diverse problematiche che potrebbero comprometterne
l’attuazione: riduzione dello spazio per l’apprendimento informale, rischio di un’eccessiva omologazione dei percorsi che appaiono indirizzati verso un’impostazione tipica dei “Programmi” piuttosto che delle “Indicazioni” (tra l’altro il termine programma ricorre spesso) e minore libertà metodologica per gli insegnanti.

Aspetti che richiederebbero un dibattito approfondito, anziché un ritorno a schemi didattici del passato.”
Continua Ruscica: “Se si vuole garantire un ulteriore approfondimento della Bibbia all’interno del percorso scolastico, sarebbe innanzitutto necessario aumentare le ore di religione nella scuola Secondaria di primo grado in primis e poi in quella di Secondo grado, così da permettere ai docenti di religione cattolica, unico personale specializzato e competente, di trattare il testo in modo adeguato. Solo così si potrebbe fornire
agli studenti e alle studentesse una formazione solida e articolata su questa fondamentale opera che contribuisce a definire il patrimonio culturale e storico occidentale. La Bibbia non è solo un testo sacro, ma un capolavoro letterario senza tempo, capace di riflettere la vita di ognuno di noi. La Bibbia ci invita a riconoscerci nei suoi racconti, perché in fondo, la sua storia è la nostra storia.”

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Infopoint338

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